Il Museo Archeologico di Torre di Palme

Giugno 2019. Giornata  calda e soleggiata, con un bel Vento d’estate che, come direbbe Max Gazzè, ci porterebbe ad “andare al mare” piuttosto che in un museo. Oltre al nostro interesse, ci convince il fatto che Torre di Palme si trova proprio a due passi dalla costa, con una vista mozzafiato. Motivo per il quale questo promontorio sul mare divenne strategicamente importante in passato e ragion per cui, in anni più recenti, Torre di Palme è stato inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia. 

Il Museo archeologico di Torre di Palme, inaugurato nel 2019 a seguito a degli scavi svolti tra il 2016 e il 2017, si compone attualmente di tre sale, nelle quali sono esposti reperti della cultura picena. Un tassello di storia importante per la frazione di Fermo, se si pensa che fino a poco tempo fa non vi era una traccia così consistente di epoca preromana. I reperti provengono da una necropoli di ventuno tombe in contrada Cugnolo, al di sotto del centro medievale. 

La prima sala del museo conserva due reperti della tomba di un giovane, molto più antica rispetto alle altre della necropoli, datata all’Età del Bronzo (circa 1800-1650 a.C.). La tomba ha conservato la lama in bronzo di un pugnale (più volte rifilata) e una punta di selce. Ad oggi, questi reperti sono tra le testimonianze più antiche del territorio. 

Tomba 9 1: il corredo

Sulla sinistra, la seconda sala ospita il ritrovamento più ricco: la sepoltura di una donna picena di alto rango, risalente al VI a.C. La tomba ha conservato un vero e proprio tesoro dell’epoca: fibule in ferro e ambra, gioielli in bronzo, collane d’ambra, un tipico anellone piceno, dischi in bronzo per sostenere una voluminosa acconciatura e utensili per la filatura e la cucina. Questi ultimi a testimoniare che la donna in questione era una signora con una certa importanza produttiva ed economica all’interno della sua comunità. L’ambra, che proveniva dal Mar Baltico, impreziosisce la tomba e sottolinea come la comunità di Torre di Palme fosse al centro dei commerci tra il Nord Europa e il resto del Mediterraneo. 

Alla destra del corpo è stata rinvenuta anche una bacchetta in osso decorata: forse la donna aveva in vita un qualche ruolo nella vita religiosa della comunità, probabilmente come sacerdotessa.

Anellone di Torre di Palme

Non ultima, la presenza centrale di un anellone piceno: un anello in bronzo con delle protuberanze (in questo caso quattro) simmetriche tra loro. Un elemento di cui ancora non abbiamo ancora compreso appieno il suo significato e, forse per questo motivo, così interessante. Si pensa che sia connesso ad un qualche simbolismo religioso ed è sempre in relazione alle figure femminili di spicco della cultura Picena. In questo caso, lo troviamo adagiato sul ventre della donna, forse ad accentuarne il suo “magico” potere di fertilità. Gli anelloni a quattro o sei nodi sono stati tuttiritrovati nella zona del Sud delle Marche, nei comuni di Cupra Marittima, Grottammare, Ripatransone, Cossignano e Torre di Palme. 

Terza sala: i monili apotropaici

Spostandoci nella terza sala, il museo espone i reperti di una tomba di una bambina del VI a.C. Una fibula con pendaglio a cavallini e piccoli amuleti sono i reperti più interessanti. Chele di granchio, vertebre di pesce e vaghi di osso e d’ambra avevano forse la funzione apotropaica di respingere spiriti maligni. 

Il Museo di Torre di Palme è un’ulteriore gemma che va ad arricchire il panorama culturale del Piceno. Il notevole sforzo che il Comune di Fermo e la Soprintendenza delle Marche hanno fatto per poter creare un nuovo museo in una frazione recentemente rientrata nel gruppo dei Borghi più Belli d’Italia fa ben sperare sulla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della provincia.

Per informazioni sui giorni e gli orari d’apertura chiamare lo 0734 53119.

Lascia un commento