Il Museo Archeologico di San Severino Marche

Il Museo Archeologico di San Severino Marche

San Severino è una delle tante città delle Marche che racchiude in sé ricchezze artistiche, architettoniche e archeologiche relative a diversi periodi storici. La presenza umana in questo punto strategico dell’alta valle del fiume Potenza è attestata sin dal Paleolitico, con importanti testimonianze picene, romane, medievali e rinascimentali. Sulla cima del Monte Nero di San Severino Marche sorge il nucleo medievale della città, che con il suo Duomo Vecchio, la torre campanaria e quella degli Smeducci dominano la città moderna a valle.

A San Severino, e più precisamente la frazione di Pitino, ha restituito importanti reperti archeologici appartenenti al popolo dei Piceni. Gli scavi, eseguiti a fasi alterne a partire dagli anni ’30 fino ad oggi, hanno portato alla luce reperti databile fra il VII e il V secolo a.C.
Molti di questi reperti, i più significativi, sono conservati al Museo Archeologico Nazionale di Ancona, ma la maggior parte di essi sono proprio a San Severino, sul Monte Nero, in quello che un tempo era l’antico Episcopio del Duomo Vecchio.

Il Museo civico archeologico Giuseppe Moretti, in Via Castello al Monte snc, racchiude manufatti litici e fittili di epoca preistorica (Collezione Pascucci), una serie di reperti provenienti dalle tombe picene e le testimonianze della città romana di Septempeda.
La tipologia dei reperti piceni qui presenti legano indissolubilmente San Severino Marche alle altre città picene del maceratese, come Camerino, Fabriano e Serravalle del Chienti, ma anche e soprattutto alle città picene meridionali come Belmonte Piceno, Grottazzolina, Montegiorgio, Rapagnano, Fermo.

Risalenti al VII-VI a.C. sono i reperti influenzati dalla cultura Orientale, che nella maggior parte dei casi nel Piceno venivano importati attraverso l’Etruria, che in questo stesso periodo stava realizzando oggetti in stile orientale. Durante questa fase detta “orientalizzante”, le tombe delle necropoli sono spesso a tumulo o a circolo (anche questo un tipo di inumazione di provenienza orientale), in cui vi erano seppelliti addirittura dei carri con i loro finimenti in bronzo. Nel Museo di San Severino tutti questi reperti sono stati accuratamente restaurati ed esposti accanto alle armi dei combattenti piceni: vi sono pregiati schinieri in bronzo, elmi di varie tipologie, diversi esemplari di cardiophylax ed ovviamente le armi di offesa.

In questo periodo, gli oggetti in ferro sono ancora piuttosto rari e il museo di San Severino ne conserva davvero pochi. I manufatti delle tombe di Pitino sono una testimonianza importantissima di informazioni per alcuni aspetti della società dei Piceni: basti pensare al famoso coperchio bronzeo con i combattenti che danzano intorno ad una figura totemica, oggi esposto al Museo Archeologico Nazionale di Ancona.

Proseguendo la visita al museo civico, si giunge alla sezione dei reperti romani, composta principalmente da ritrovamenti lapidei provenienti dalla città romana di Septempeda.

La città romana di Septempeda, individuata nei pressi della località La Pieve, fu un centro strategico di transito, che le valse successivamente l’appellativo di “chiave della Marca”. La città era attraversata da una Variante “Septempedana” della Via Flaminia, uno dei percorsi trasversali antichi più importanti per i collegamenti tra la fascia costiera dell’Adriatico e gli Appennini. Al museo è esposta una pietra miliare dell’epoca di Tito, che segnala la distanza di 142 miglia da Roma, anche se il luogo del ritrovamento è del tutto imprecisato.

Il Museo archeologico civico di San Severino Marche è visitabile con un biglietto di soli € 4,00 e per ogni ulteriore informazione potete contattare lo 0733 633919 oppure visitare il sito www.comune.sanseverinomarche.mc.it.